mercoledì 7 marzo 2018

L'educazione nell'età ellenistica



Con Aristotele si va sostituendo l'ideale dell'impegno civico con l'ideale della vita contemplativa.
Questo ideale si impone all'epoca dell'età ellenistica. Adesso la creazione di un grande impero, come quello di Alessandro Magno, non permette più di sentirsi cittadini, ma ciascuno diventa un suddito che lascia al sovrano e ai suoi funzionari il compito di guidare lo Stato.
L'abbandono dell'impegno pubblico continua come la crescente attenzione sulla vita pratica e la ricerca di indicazioni etiche per affrontare al meglio la propria vita personale. Questo è evidente, nella filosofia delle principali scuole ellenistiche, come l'epicureismo e lo stoicismo.

L'epicureismo è la filosofia della scuola di Epicuro, che è stato un filosofo greco antico. 







Lo stoicismo è una corrente filosofica e spirituale.


Busto dell'imperatore Marco Aurelio,
uno dei massimi rappresentanti
dello stoicismo romano.

Adesso alla figura del sapiente viene sostituita la figura del saggio, cioè di colui che affronta le avversità della vita e domina le passioni..
La scuola assume sempre più aspetto di uno spazio che raccoglie le persone per una vita comunitaria , come per esempio: il Giardino di Epicuro.





 Accanto al saggio si sviluppa anche il sapiente specializzato.
Il processo di specializzazione e di separazione del sapere continua in questo periodo con la formazione, da un lato, dell'uomo colto di stampo umanistico, e dall'altro dello scienziato specialista..
In età ellenistica due istituzioni sono simboli di questo sapere: la Biblioteca di Alessandria, la più grande del mondo antico e il Museo di Alessandria, un "centro di studi".

Biblioteca di Alessadria


Museo di Alessandria, chiuso dal 2005

All'età ellenistica si possono affiancare alcuni personaggi, come Plutarco, uomo di cultura greco, che ha scritto un'opera, le Vite parallele, nella quale stabilisce un parallelo tra un greco e un romano.





Tali vite sono prese come modelli da proporre ai lettori..
Per esempio, la virtù, non viene più proposta astrattamente ma tramite esempi concreti della biografia di personaggi illustri.
Un'opera dedicata all'educazione viene attribuita a Plutarco: De liberis educandis ("L'educazione dei figli"). Qui, si ripropone l'importanza delle arti liberali: la retorica, la filosofia, al vertice dell'insegnamento. Da questa formazione non è esclusa la formazione del corpo. Contro le arti liberali si pronuncia il filosofo Sesto Empirico, che rappresenta lo scetticismo. Sesto Empirico ritiene che l'apprendimento sia possibile solo attraverso l'esperienza diretta.


Sesto Empirico

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