domenica 3 dicembre 2017

Le motivazioni e gli altri fattori dell'apprendimento



Ad esempio, io riesco a memorizzare meglio le immagini, perché mi attirano di più !!

Due sono gli aspetti della vita scolastica e del processo di apprendimento:

1. Le motivazioni e le attribuzioni entrano a far parte di una particolare competenza chiamata imparare a imparare, a cui oggi non sono la scuola ma l'intera società attribuisce grande importanza.
2. Le motivazioni e le attribuzioni sono una componente dell'apprendimento di cui lo studente e il docente devono essere consapevoli e che si affianca ad altre, gli stili cognitivi e le emozioni.

Questi fattori determinano le prestazioni scolastiche, e in generale gli esiti dei processi di apprendimento, è quindi fondamentale tanto per chi studia quanto per chi insegna.


 Vi sono tante componenti che contribuiscono a spiegare le diverse prestazioni che tu puoi ottenere nelle diverse materie o confrontandoti con i tuoi amici, colleghi, compagni.
Uno di questi elementi di differenza nell’apprendere è dato dagli stili cognitivi di elaborazione dell’informazione, che incidono soprattutto sul come affrontiamo i diversi compiti, sui percorsi di studio che programmiamo e le strategie di approccio alle materie.

Cos’è lo stile cognitivo?




E' la modalità di elaborazione dell’informazione che il soggetto adotta in modo prevalente, che permane nel tempo e che si generalizza a compiti diversi.
In poche parole, è la strategia principale che utilizziamo per imparare e per ricordare in modo duraturo.

Gli studiosi dell’apprendimento convergono su 6 stili cognitivi principali:

1) Lo stile globale/analitico indica quelle persone a cui piace soffermarsi sui dettagli e/o sull’insieme;
2) Lo stile dipendente/indipendente dal campo, si riferisce, come il precedente, alla percezione d’insieme o in dettaglio, ma tiene anche conto della capacità di problem solving e delle caratteristiche di personalità.
3) Lo stile verbale/visuale si basa sulla distinzione tra le persone a cui piace ascoltare/parlare (verbale) o quelli a cui piace raffigurarsi qualcosa nella mente (visuale). Questo è uno stile di cui parleremo in lungo e in largo…
4) Lo stile convergente/divergente: chi è “convergente” solitamente parte da una affermazione e “converge” verso una risposta unica e prevedibile attraverso l’uso della logica, mentre il “divergente”, al contrario, da quell’affermazione si muove in modo  originale e creativo.
5) Lo stile sistematico/intuitivo si riferisce al modo in cui arrivi a individuare una regola o un criterio di classificazione: se sei “sistematico” ti muovi in modo da controllare tutto singolarmente, una cosa per volta; se sei “intuitivo” procedi per ipotesi da confermare o confutare.
Confutare = smentire
6) Lo stile impulsivo/riflessivo riguarda il tempo e i processi che adottiamo per risolvere problemi difficili. Questo stile è molto intuitivo. Davanti ad un problema, infatti, puoi soffermarti a riflettere e infine giungere alla conclusione oppure puoi dare una soluzione immediata e poi correggi il tiro per prove ed errori.

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