martedì 23 gennaio 2018

L'educazione nell'Estremo Oriente (Induismo e Buddhismo)

Tenzin Gyatso è un volto noto e famoso come il Dalai Lama. Per la precisione, è la quattordicesima reincarnazione del Dalai Lama, massima autorità del buddismo tibetano. Un Dalai Lama deve imparare l'arte della meditazione, la capacità cioè di fare il "vuoto mentale", grazie al quale può "risvegliare" le conoscenze acquisite nelle vite precedenti.
Deve sviluppare la memoria per ricordare centinaia di pagine di testi scritti. Deve coltivare la Madhyamika, una scienza introdotta dal Buddha e che indaga la mente per svilupparne le potenzialità illimitate.
Poi, imparerà la logica, la grammatica tibetana e sanscrita, la medicina, l'artigianato e le arti: poetica, teatro, pittura.







Come si fa a creare il "vuoto mentale" ??????




Il "vuoto" mentale, il silenzio della mente è la cosa più difficile da raggiungere per chi medita...
Il silenzio infatti è consapevolezza pura e si accumula con la pratica, proprio come se accumulassi un'energia che poi quando mediti scaturisce dalla tua consapevolezza.
Invece all'inizio, sarebbe meglio porsi come obiettivo quello di essere "testimone" di quello che avviene dentro di te, riuscire ad osservare i pensieri, le sensazioni, essendo consapevole di tutto ciò che accade.
Questo, se ripetuto spesso e per poco tempo, porta ad accumulare "silenzio", e il vuoto mentale poi accade spontaneamente.
Bisogna effettuare qualsiasi pratica per poco tempo ma ripetuta spesso, deve essere piacevole e mai noiosa. Si può meditare anche passeggiando, danzando, cucinando... sedersi e respirare non è l'unico modo.
Quando sei totalmente presente in ciò che stai facendo, e provi la gioia di quella presenza e il piacere di quella consapevolezza, allora stai meditando.

Fonte: https://accademiainfinita.it/forum/102-come-fare-per-ottenere-un-vuoto-mentale-rapido-e-prolungato#ixzz55CdMULnN


Il modello educativo improntato all'insegnamento dell'obbedienza alle leggi dello Stato e della religione è presente anche nella civiltà indiana e nella civiltà cinese. 
Due caratteristiche della società indiana sono la divisione in caste e l'influenza della religione.  Le caste sono classi sociali distinte e chiuse, alle quali non si può accedere da un'altra classe. In India la religione influenza ogni aspetto della vita sociale e culturale. L'antica india infatti ospita due religioni, l'induismo e il buddhismo

Induismo

E' la religione più antica di tutte..
Un concetto fondamentale dell'induismo è la reincarnazione, ovvero quando alla morte del corpo l'anima si reincarna in un altro essere vivente in un ciclo senza fine. 




I testi sacri dell'induismo sono i Veda, sui quali si basa la formazione dei sacerdoti induisti, i bramini, che costituiscono una delle quattro caste fondamentali.
La sapienza indiana delle origini contenuta in quattro raccolte di inni, melodie, formule magiche e formule sacrificali.








I primi testi Veda descrivono le principali aree dei marma: testa, cuore e ombelico, oltre ai vari Prana, tessuti e organi del corpo.

 I Veda sono stati trasmetti oralmente fino all'VIII secolo d.C. e anche l'educazione si è sviluppata senza ricorrere alla scrittura .
Si è basata sul metodo mnemonico, adottato per ricordare i passi dei testi sacri, e sul ragionamento, che impegna in un dialogo serrato maestri e allievi.
In questo modo, gli allievi apprendono anche le regole della grammatica e conoscenze geografiche e astronomiche destinate a un uso prevalentemente religioso (questo segna la distinzione tra l'educazione indiana e tutte le altre). 
Inoltre, il percorso formativo prevede un'istruzione familiare dopo la quale l'allievo viene affidato al maestro, a cui deve rispetto più che al padre stesso. 

Il buddhismo

Dal VI secolo a.C. si diffonde in India un'altra religione , a opera di Siddharta Gautama, detto il Buddha, cioè il "risvegliato".





1) corrispondenze simboliche della tradizione indo-tibetana: 

PUGNO CHIUSO=Bindu, manifestazione allo stato potenziale, unione di Shiva e Shakti, Bija mantra AUM. 

POLLICE=Spazio, Suono,Udito, azione fondamentale del parlare, Bija mantra AH o HAM o E. 

INDICE=Aria, Tangibilità,Tatto, azione fondamentale dell'afferrare, Bija mantra YAM o HUM. 

MEDIO=Fuoco, Luce/Colore, Vista, azione fondamentale del muoversi, Bija mantra RAM. 

ANULARE=Acqua, Sapore, Gusto, azione fondamentale del generare, Bija mantra VAM. 

MIGNOLO=Terra, Odore, Olfatto, azione fondamentale dell'evacuare, Bija mantra LAM. 


Anche le tre diverse falangi hanno vari significati. 
le falangi esterne (i polpastrelli) rappresentano lo stato di veglia, la lettera A dell'AUM. 

Le falangi mediane rappresentano lo stato di sogno, la lettera U dell'AUM. 
Le falangi interne rappresentano lo stato di sonno profondo, la lettera M dell'AUM. 

Buddha, un giovane principe indiano, insegna un percorso di purificazione, nel quale l'individuo si allontana dai bisogni materiali e approda al nirvana, una condizione di assenza di desideri e dolori. 
In contrapposizione a quella induista, l'educazione buddhista è aperta a tutti !!
Rimane centrale però, come nell'induismo, il rapporto allievo-maestro e la finalità religiosa. I testi di riferimento sono opere ispirate dalla predicazione del Buddha. 
Nei monasteri legati ai templi, vengono accolti anche laici non destinati al sacerdozio. 
Si sviluppa, quindi, anche una cultura laica... 


L'insegnamento di Buddha è andato incontro a uno strano destino. E' rimasto impresso in paesi asiatici, come la Cina e il Giappone (e oggi anche in Europa e nel Nord America). 
All'inizio tramandato in modo orale, successivamente in forma scritta.
Le discussioni sull'insegnamento originario hanno dato vita a correnti di pensiero diverse...
Le principali sono il "grande veicolo" e il "piccolo veicolo".
Entrambe le correnti condividono "le quattro nobili verità": 
1) tutto è dolore;
2) il dolore ha una causa;
3) il dolore ha un termine con il nirvana; 
4) vi è un cammino che conduce al nirvana.

E' importante l'educazione nella vita di un buddhista, che deve seguire l'esempio fornito dai monaci. 
I laici devono sostenere i monasteri con offerte che procurano meriti per le future reincarnazioni: queste donazioni rientrano dunque nel concetto del karma, un principio universale secondo il quale un'azione buona o cattiva compiuta da una persona determina conseguenze nel proprio ciclo di reincarnazioni. 




Le leggi del Karma


E poi ci sono le leggi karmiche: per mantenere positivo il Karma, infatti, si possono seguire alcune piccole regole.
1. La grande legge: questa è la legge che parla del principio di causa-effetto, ovvero, ciò che si fa è ciò che si ottiene.
2. La legge della creazione: la vita richiede partecipazione, non accade semplicemente da sola.
3. La legge dell’umiltà: ciò che si rifiuta di accettare, continuerà nonostante il rifiuto.
4. La legge della crescita: sei tu che devi cambiare, non ciò che ti circonda.
5. La legge della responsabilità: se c’è qualcosa di sbagliato nella propria vita, significa che c’è qualcosa che non va in se stessi. In altre parole, è necessario assumersi le proprie responsabilità nella vita.
6. La legge della connessione: ogni passo conduce al successivo e così all'infinito.
7. La legge del focus dice che non è possibile pensare a due cose contemporaneamente.
8. La legge del dono e dell’ospitalità: è arrivato il momento di mettere in pratica ciò che si è imparato.
9. La legge del qui e ora: guardare al passato per analizzarlo impedisce di vivere totalmente il presente. Inoltre, pensare a vecchi sogni e passate abitudini, impedisce di averne di nuove.
10. La legge del cambiamento dice che la storia ripete se stessa finché non s’imparano le lezioni di cui si ha bisogno per cambiare percorso.
11. La legge della pazienza e della ricompensa afferma che le ricompense arrivano dopo un duro lavoro e richiedono pazienza.
12. L’ultima legge karmica dice che si ha indietro ciò che si è dato.

Gli Ebrei: una comunità educatrice

Ad assegnare un particolare valore all'istruzione sono gli Ebrei.
Molte vicende del popolo ebraico ci sono note grazie alla Bibbia, che non comprende il Nuovo Testamento rispetto alla Bibbia cristiana.


Bibbia ebraica

Bibbia cristiana




Nel corso dei secoli si consolida presso gli Ebrei uno stretto legame tra insegnamento, funzione della cultura (e di chi la produce) e comunità. Anche presso il popolo ebraico le prime scuole nascono in un contesto religioso. Almeno fino al VI secolo a.C. nelle comunità ebraiche sono attive solo scuole superiori di Sacra Scrittura, che accolgono i destinati al sacerdozio, i quali studiano i testi sacri e la religione del loro popolo.

sacerdozio

Al tempo di Esdra, un sacerdote e scriba vissuto nel V secolo a.C. , vengono istituite le prime scuole pubbliche, sempre di carattere religioso, in seguito si sviluppa anche una forma di istruzione elementare.

Esdra
Finalmente, un decreto nel 64 d.C. obbliga tutti i centri abitati  a dotarsi di una scuola elementare: l'importanza dell'istruzione primaria ha sempre caratterizzato il sistema scolastico ebraico.
Il ruolo dei maestri è fondamentale: essi sono chiamati a esporre con chiarezza gli argomenti ai loro allievi, dei quali devono capire la psicologia  e ai quali spesso si rivolgono chiamandoli "figli", un termine che segnala il rapporto tra loro.
Alla formazione dei maestri, i rabbini, presiede l'accademia rabbinica, dove gli allievi studiano fino al quarantesimo anno d'età per perfezionare la propria preparazione.
 Nell'accademia è commentata la Torah, come sono chiamati i primi cinque libri della Bibbia. Dalla Torah vengono tratte le norme che regolano la vita degli Ebrei.

Il testo sacro ebraico è qui nella sua forma tradizionale di rotolo:





Scrigno della Torah in argento (Impero Ottomano), Musée d'Art et d'Histoire du Judaïsme, Parigi:





Il rabbino riceve anche gli ordini sacerdotali e infatti la scuola è connessa alla sinagoga, il tempio ebraico, dove i sacerdoti leggono la Torah al popolo. 




Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme a opera dei Romani nel 70 d.C. diventa materia di studio anche il Talmud, che è la raccolta di commenti orali alla Torah. 




Nella storia ebraica sono centrali i profeti, che parlano, infatti, al posto di Dio. Sono in un certo senso educatori del popolo.

Il lodevole numero dei profeti (nel paradiso)

Il sapiente ebraico è coinvolto nelle faccende della sua comunità. Il rapporto tra potere e cultura che si instaura presso la società ebraica è diverso da quello degli altri popoli antichi.
La cultura nell'antica civiltà ebraica mantiene un rapporto più stretto con l'etica piuttosto che con la politica. Il sapiente ebraico deve padroneggiare la scrittura, ma essere anche un abile oratore per poter convincere il sovrano ad agire in modo giusto.
L'importanza dell'istruzione e la diversificazione delle figure culturali si legano alla concezione che la comunità ebraica ha di se stessa.
Tutta la società ebraica si concepisce come una comunità educatrice, nella quale si sviluppa quello stretto legame tra religione, cultura ed educazione, che è tipico anche delle altre antiche civiltà.





lunedì 22 gennaio 2018

Istruzione ed educazione nell'antico Egitto

Nella civiltà egiziana si manifesta lo stesso fenomeno che abbiamo incontrato in quella sumerobabilonese: lo stretto legame tra cultura, educazione, religione e potere politico. La stessa scrittura è considerata l'invenzione di un dio, Thot, che è lo scriba degli dei.




Secondo gli Egizi, il destino è nelle mani degli dei, ai quali è inutile opporsi. Violare le loro leggi, significa infrangere l'ordine divino, commettendo un peccato. Gli studenti devono assumere il maestro come modello e imparare ad accettare in silenzio le difficoltà della vita.
Intorno al 2000 a.C. cominciarono a svilupparsi in Egitto le vere scuole, le Case del libro, nei tempi.
Qui i ragazzi ricevono l'istruzione primaria, che dura quattro anni, grazie alla quale apprendono la scrittura dei geroglifici, i primi elementi di aritmetica e geometria; anche l'educazione del corpo viene curata , con diverse attività:

- NUOTO





- EQUITAZIONE





- TIRO CON L'ARCO




 Come in Mesopotamia, le pratiche educative contemplano la costrizione e le punizioni corporali.
 Uno studio del 1998 ha rilevato che gli insegnanti nelle scuole egiziane per punire comportamenti       considerati inaccettabili: circa l'80% dei maschi e il 60% delle femmine sono stati puniti dagli   insegnanti a colpi di bastone (caning), con la cinghia (strapping), col la suola di una scarpa   (slippering), ma anche con schiaffi e calci. 




Tutti questi fanno parte dei metodi comuni di somministrazione delle punizioni; in certi casi sono state riportate contusioni e lesioni, ferite anche gravi e fratture (nei casi più estremi perdita di coscienza)...

Le pratiche educative più frequenti sono la copia e il dettato, ed è proprio grazie alla continua copiatura che molti testi si sono conservati. Dopo questa prima istruzione, solo i figli di famiglie più ricche possono proseguire gli studi. Se appartengono a famiglie nobili e benestanti possono studiare insieme ai membri della famiglia reale, nella cosiddetta scuola reale: dove si impara subito la scrittura "ieratica", una forma semplificata di geroglifici (la tipica scrittura egiziana).


scrittura ieratica

I figli degli egiziani possono ricevere invece una formazione di tipo professionale.
La carta non esisteva, è stata in seguito un'invenzione cinese, arrivata in Occidente nel medioevo.
Nella scuola primaria si scrive sulle tavolette di terracotta, come in Mesopotamia, mentre invece nella scuola reale vengono usati i rotoli ricavati da una pianta chiamata papiro.


Tavolette di terracotta

Papiro (pianta)

Rotoli di papiro 

Le scuole di grado più alto sono chiamate Casa della vita, e corrispondono alla mesopotamica Casa della sapienza, simili un po' alle nostre università..
Gli esperti di discipline "laiche", come architettura, ingegneria, medicina sono considerati anche sacerdoti e la scienza stessa è un sapere sacro.

L'educazione tra Mesopotamia ed Egitto

Insegnare a leggere e a scrivere è il primo compito della scuola.




Come i bambini di oggi imparano faticosamente a tracciare sul quaderno i segni che compongono le lettere, millenni fa altri bambini imparavano a impugnare uno stilo e a tracciare segni su tavolette di argilla. 




Le prime scuole della storia sorgono probabilmente dell'antica Mesopotamia.


Nella società sumerobabilonese, l'istruzione viene impartita nei templi. Esiste quindi uno stretto legame tra potere politico, religione, istruzione e cultura. 
I sacerdoti mesopotamici sviluppano conoscenze di carattere matematico, medico e astronomico-astrologico. Essi custodiscono come sacra la stessa scrittura.
In una fase successiva, lo sviluppo della società richiede un numero maggiore di persone in grado di leggere e scrivere. 

Nasce, in questo modo, la figura dello scriba:









La sua formazione si svolge ora in locali separati dal tempio ed è affidata a un personale specializzato. Scriba significa letteralmente "colui che scrive sulle tavolette" e le scuole sono chiamate case delle tavolette.




Per capire un po’ meglio la situazione dei bambini sumeri ecco una specie di pagina di diario di uno di loro, che descrive la sua giornata scolastica:
Vita di un povero scolaro
Quando mi alzavo presto la mattina, mi volgevo a mia madre e le dicevo:” Dammi la colazione, devo andare a scuola!” Mia madre mi dava due focacce e io andavo a scuola.
A scuola l’incaricato della puntualità diceva:”Perché sei in ritardo?”
Io ero impaurito e il cuore mi batteva, entravo davanti al mio maestro e facevo l’inchino.
Il mio direttore leggeva la mia tavoletta, diceva:”Ci manca qualcosa”, mi bastonava.
L’incaricato del silenzio diceva:”Perché parlavi senza permesso?”, mi bastonava.
L’incaricato della condotta diceva:”Perché ti sei alzato senza permesso?, mi bastonava.
L’incaricato di sumerico diceva:”Perché non hai parlato sumerico?”, mi bastonava.
Il mio maestro diceva:”La tua mano non è buona”, mi bastonava…



Gli scribi svolgono molte funzioni burocratiche e amministrative: sono infatti archivisti, consiglieri, notai, scrivani, contabili ecc., il cui ruolo è fondamentale nella registrazione e conservazione di informazioni. 
Con la comparsa degli scribi, l'educazione si sdoppia in due percorsi: una superiore, per i sacerdoti (quindi un'educazione religiosa), e l'altra per gli scribi (quindi un'educazione tecnica). Per istruire gli scribi nasce la scuola, come la nostra, con ambienti attrezzati, insegnanti professionisti, discipline e metodi definiti, libri di testo e materiali d'uso scolastico. 

Un esempio della loro scrittura:

 abula maḫ ĝiri3 ĝal2-la-ba ad6 im-ma-an-ĝar-ĝar
sila daĝal ezem-ma du3-a-ba saĝ bal-e-eš ba-ab-ĝar
e-sir2-e-sir2 ĝiri3 ĝal2-la-ba ad6 im-ma-an-ĝar-ĝar
ešemen kalam-ma ĝal2-la-ba uĝ3 zar-re-eš ba-an-du8
u3-mun kalam-ma-ke4 urud nagga-gin7 sur3-sur3 ba-ni-in-de6-eš
ad6-bi uzui3-udu ud-de3 ĝal2-la-gin7 ni2-bi-a mu-un-zal-eš
lu2 urudḫa-zi-in-e im-til-la-gin7 saĝ tug2 la-ba-ab-dul-eš
maš-da3 ĝiš-bur2-ra dab5-ba-gin7 ka saḫar-ra bi2-in-us2
lu2 ĝiš-gid2-da mu-un-ra-bi niĝ2-la2 ba-ra-bi2-in-la2-eš
i-gi4-in-zu ki ḫa-ri-iš-ta ama-ba-ka uš2-bi-a mu-un-nu2-eš
lu2 ĝišmitum-e im-til-la-gin7 tug2 gibil ba-ra-bi2-in-la2-eš
lu2 kurun naĝ-a nu-me-eš-a gu3 zag-ga bi2-in-ĝal2-eš
ĝištukul-e gub-ba ĝištukul-e in-gaz uĝ3-e še am3-ša4
lu2-kar-ra-bi ud im-ma-du-bu-ul uĝ3-e še am3-ša4
urim2ki-ma sig9-ga kalag-ga-bi šag4-ĝar-ra im-til
um-ma ab-ba e2-ta nu-e3 izi mu-ni-in-sig10-sig10-ge5-eš
di4-di4-la2 ur2 ama-ba-ka nu2-a ku6-gin7 a ba-an-de6
emeda(UM.ME) da lirum kalag-ga-bi lirum ba-an-da-du8
dim2-ma kalam-ma u2-gu im-ta-an-de2 uĝ3-e še am3-ša4
ĝalga kalam-ma sug-ge4 ba-ab-gu7 uĝ3-e še am3-ša4
ama dumu-ni igi-ni ba-ra-e3 uĝ3-e še am3-ša4
ad-da dumu-ni-ta ba-da-an-kur2 uĝ3-e še am3-ša4
uru2-a dam ba-šub dumu ba-šub niĝ2-gur11 ba-bir-bir-re
saĝ gig2 ki-saĝ-ĝal2-la-ba im-me-de3-re7-eš 

A chi interessa sapere la traduzione basta cliccare sul link seguente, e verso metà pagina troverete il testo...




La formazione è improntata alla severità ed è frequente il ricorso alla costrizione e  alle punizioni corporali. Per imparare a scrivere, gli studenti svolgono esercizi di copiatura di elenchi di termini e di brevi testi, usando materiali di scarso valore, come cocci o materiali coperti di gesso.
Dopo un'istruzione primaria, segue un'istituzione superiore chiamata Casa della Sapienza.



sabato 20 gennaio 2018

L'istituzione scolastica

Con la nascita delle grandi civiltà, l'attività educativa si trasforma in istituzione.



Svolge un'attività educativa anche la famiglia, le aziende, le istituzioni religiose, ma diversa dalla scuola, perché la scuola educa attraverso una funzione manifesta e intenzionale.
Oggi si può vedere come certe realtà sociali, quali i massmedia , esercitino una pesante influenza nel formare le nuove generazioni.




Il sociologo dell'educazione di origine ungherese Karl Mannheim distingue allora tra educazione formale e non formale, la prima esercitata dalla scuola, l'altra dai diversi organismi che concorrono allo stesso processo formativo. La scuola dunque svolge una funzione manifesta.














Mannheim, inoltre, pur riconoscendo il ruolo specifico della scuola, sottolinea come il risultato complessivo dell'educazione dipenda anche dall'interazione degli altri organismi.
La società influenza la scuola e la scuola stessa contribuisce a conferire alla società i suoi caratteri tipici: si parla perciò di una stretta interazione tra la scuola e il resto della società.
La scuola, in poche parole, educa, forma e prepara a un certo tipo di società, sia che svolga un ruolo di conservazione rispetto alla vecchia società , come accadeva nelle grandi civiltà del passato sia che contribuisca a preparare un nuovo modello di società.
La scuola prepara i giovani alla vita sociale secondo forme convenute e indirizza verso determinati status e ruoli (rispettivamente la posizione che si occupa nella comunità e il comportamento tenuto di conseguenza).


Nell'educazione formale impartita dalla scuola è comunque centrale il rapporto insegnante-scolaro, che incide molto sui risultati scolastici, come la psicologia contemporanea ha mostrato con chiarezza (La relazione educativa).




domenica 14 gennaio 2018

Dall'oralità alla scrittura

Prima della scrittura nelle comunità primitive sono esistite alcune forme di comunicazione tramite segni dipinti o incisi, come le famose pitture della grotta di Lascaux in Francia e in Altamirain Spagna. Dipingere animali sulle pareti delle grotte svolge probabilmente la funzione di favorire la caccia e di spiegare come sono fatti gli animali e illustrare le tecniche di caccia.




Senza scrittura, le conoscenze sono affidate solamente alla trasmissione orale e all'esempio.
La scrittura, invece, permette di creare un archivio stabile di conoscenze, che è più facile tramandare di generazione in generazione ...
Inizialmente la scrittura è patrimonio della casta sacerdotale, perché è considerata un dono divino ed è quindi riservata a chi con gli dei mantiene un rapporto più stretto.
Con l'invenzione della scrittura ha avuto inizio anche l'istruzione o educazione formale.





Esempi di scritture dei tempi antichi:


Il primo sistema di scrittura della prima età del bronzo non fu un'invenzione improvvisa. Piuttosto, uno sviluppo basato su tradizioni precedenti di sistemi simboliciche non possono essere classificati come scrittura vera e propria, ma avevano molte caratteristiche sorprendentemente simili alla scrittura. Questi sistemi possono essere descritti come proto-scrittura





SCRITTURA CUNEIFORME


La scrittura cuneiforme è un sistema di scrittura che si eseguiva con uno stilo, imprimendo sull'argilla particolari segni composti da brevi incisioni a forma piramidale e appuntita, che possono ricordare dei chiodini o dei cunei, da cui appunto la definizione di scrittura cuneiforme.






SCRITTURA INDU


La scrittura indu della media età del bronzo, che risale all'antica Harappa intorno al 3000 a.C. nel nord ovest dell'India nell'odierno Pakistan, non è stata ancora decifrata.[19] Non è chiaro se debba essere considerata un esempio di proto-scrittura (un sistema di simboli o simili), oppure se si tratta di scrittura vera e propria del tipo logografico-sillabico degli altri sistemi di scrittura dell'età del bronzo





SCRITTURA DELL'ETA' DEL FERRO


L'alfabeto fenicio era in uso presso i fenici per scrivere nella loro lingua, un idioma nord semitico.
Si tratta del più antico alfabeto conosciuto.
Quello fenicio era un Abjad, cioè un alfabeto puramente consonantico, il che significa che era un sistema di scrittura composto da lettere consonanti della lingua. Alcune evoluzioni di questo alfabeto iniziarono, però, a rappresentare tutti i suoni di un linguaggio, comprese le vocali.
Questo alfabeto divenne uno dei maggiori sistemi di scrittura, diffuso dai commercianti fenici attraverso Europa e Medio Oriente, dove venne impiegato per una grande varietà di linguaggi.




SCRITTURA NELLA CIVILTA' GRECO-ROMANA


 Dalla storia dell'alfabeto greco, risulta evidente che i greci presero in prestito l'alfabeto fenicio adattandolo alla loro lingua. Le lettere dell'alfabeto greco sono le stesse di quello fenicio, ed entrambi gli alfabeti sono strutturati nello stesso ordine. Coloro che adattarono il sistema fenicio aggiunsero tre lettere alla fine della serie, chiamate "supplementari". Presto si svilupparono diverse varianti dell'alfabeto greco. Una, conosciuta come greco occidentale o calcidese, fu utilizzato a occidente di Atene e nel Sud Italia. L'altra variante, nota come greco orientale, venne utilizzato nell'attuale Turchia e dagli Ateniesi, e alla fine dal resto del mondo che parlava greco. Dopo la prima scrittura da destra a sinistra, i greci alla fine scelsero di scrivere da sinistra a destra, a differenza dei Fenici che scrivevano da destra a sinistra. Il greco è a sua volta la fonte di tutti i moderni alfabeti d'Europa.






martedì 9 gennaio 2018

Prime civiltà ed educazione: introduzione alla pedagogia

Molti aspetti dell'educazione sono affidati alla scuola. All'epoca solo una minima parte della popolazione la frequentava. Prima della scuola e dell'obbligo scolastico, l'educazione è stata impartita prevalentemente in altri contesti, come la famiglia, la comunità o la bottega. Però, anche se tutti ritengano importante la scuola, molti pedagogisti ne criticano gli aspetti costrittivi  e artificiali che la caratterizzano. Secondo l'approccio costruttivista, la conoscenza è vita e la vita è conoscenza.



Adesso proviamo a riflettere sull'educazione a scuola...


ISTRUZIONE TRADIZIONALE

1a  E' necessario affidare alla scuola il compito di educare, perché serve un luogo "protetto" nel quale dedicarsi con scrupolo alla propria formazione, infatti se a scuola tra compagnie anche tra alunni e insegnanti non ci fosse questo reciproco rispetto, probabilmente nessuno verrebbe a scuola volentieri. Quindi, è giusto che anche la scuola e tutto il personale scolastico intervenga in casi di mancanza di rispetto, che a mio parere, è molto grave...

NUOVE FORME DI EDUCAZIONE

1b  E' meglio che il processo formativo si sviluppi a diretto contatto con la realtà, negli stessi luoghi del lavoro che si intende svolgere, perché molte volte, anzi sempre, stando a contatto con le persone impariamo meglio come dobbiamo comportarci. Impariamo ad ascoltare prima di parlare, a non arrabbiarci subito, ma a controllarci e quindi ad essere pazienti, a non criticare gli altri senza prima sapere le cose..
Forse, in questo modo, con la pratica apprendiamo molto di più e il nostro processo formativo si sviluppa in positivo, piuttosto che in negativo. Magari oltre alla teoria, la pratica è un ottimo contributo.

ISTRUZIONE TRADIZIONALE

2a  E' bene che la scuola conservi il proprio aspetto formalizzato, basato sulla suddivisione in classi precise e la scansione oraria rigorosa, perché in questo modo gli alunni sono sempre in relazione con le stesse persone, e magari cambiare più volte compagni potrebbe causare disagi tra gli alunni, magari non ci si riesce ad orientare con tutti i diversi cambiamenti e così, l'alunno è costretto a trovarsi sempre in nuove situazioni, delle quali può anche soffrire.

NUOVE FORME DI EDUCAZIONE 

2b  La scuola deve sperimentare sempre più al suo interno forme nuove di istruzione-educazione, senza costituzione precostituita di classi, ma con la possibilità di riunire gli allievi intorno a interessi comuni e compiti specifici, in modo che possano collaborare insieme e magari divertirsi anche condividendo gli stessi spazi e interessi. Non sarebbe male come idea, anche se potrebbe forse per alcuni studenti causare disagi essere a contatto ogni giorno con moltissime persone, delle quali magari non si conosce quasi nulla, essendo davvero troppe le persone con cui parlare e costruire discorsi.

ISTRUZIONE TRADIZIONALE

3a  La scuola deve continuare a bocciare e a selezionare, perché solo così tutti gli studenti si impegneranno veramente . Molti, probabilmente, se non sono costretti non si impegnano proprio per niente...

NUOVE FORME DI EDUCAZIONE

3b  Se la scuola non fosse così tanto impostata su voti e sanzioni, gli alunni imparerebbero di più e meglio , perché non ci sarebbe quella tensione, quell'ansia di tutti i giorni.
Anche secondo me, questa novità non sarebbe negativa del tutto, perché a molti toglierebbe la paura dell'insufficienza o il terrore di essere bocciati o rimandati a fine anno... E senza preoccupazione, la media dei voti, probabilmente, salirebbe quasi a tutti di molto...


Le origini dell'educazione

Molte fiabe che ci hanno raccontato da bambini contengono insegnamenti morali. Fornire precetti di comportamento per mezzo di un racconto è un modo di educare ancora oggi praticato in contesti familiari, che risale alle società antiche, prive di sistemi di istruzione.



Gli esseri umani vivono all'interno di una collettività, in ciascuna sono presenti conoscenze, come il linguaggio, i comportamenti sociali, le credenze, le tecniche.
In comunità piccole, l'educazione dei giovani è per lo più informale: i giovani imparano osservando gli adulti , mettendosi alla prova, ricevendo consigli ecc.
Ci sono però anche altre forme di educazione, innanzitutto il racconto dei miti, i quali forniscono una spiegazione di quanto accade nel mondo (eventi naturali, vicende umane ecc.).
La storia della pedagogia guarda con gli occhi di una scienza moderna il passato (la psicologia passata). Questi che seguiranno sono tutti aspetti vicini all'antropologia, allo studio dell'uomo.
Oltre ai miti, le società primitive ricorrono ai riti, che sono cerimonie con le quali si celebra un mito.
Sbagliare il rituale significa spezzare quest'ordine, spesso legato al ciclo naturale delle stagioni e alle piene dei fiumi: aspetti fondamentali per una vita basata sull'agricoltura.
Tra i vari tipi di rito, molto importanti sono i riti di iniziazione: si tratta di riti di passaggio che segnano l'ingresso nel mondo degli adulti. Alla fine del periodo di apprendistato, una cerimonia sancisce l'ingresso dei giovani nella comunità degli adulti. Tutt'oggi esistono pratiche comparabili ai riti di iniziazione, come l'esame di Stato, l'esame per la patente di guida, l'esercizio del diritto di voto ecc.



A un certo punto, le conoscenze sono diventate così tante e così diversificate che si è reso necessario un modo formalizzato ed efficace per la loro trasmissione ed è nato così il problema dell'educazione.
In una società complessa è sempre più importante prendersi cura della formazione delle giovani generazioni sotto ogni punto di vista: fisico, psicologico e socioculturale. La cultura, infatti, si deve "imparare".

Quindi, la pedagogia, che studia l'educazione e la formazione dell'uomo, ha a che fare con la trasmissione dei saperi.