martedì 23 gennaio 2018

L'educazione nell'Estremo Oriente (Induismo e Buddhismo)

Tenzin Gyatso è un volto noto e famoso come il Dalai Lama. Per la precisione, è la quattordicesima reincarnazione del Dalai Lama, massima autorità del buddismo tibetano. Un Dalai Lama deve imparare l'arte della meditazione, la capacità cioè di fare il "vuoto mentale", grazie al quale può "risvegliare" le conoscenze acquisite nelle vite precedenti.
Deve sviluppare la memoria per ricordare centinaia di pagine di testi scritti. Deve coltivare la Madhyamika, una scienza introdotta dal Buddha e che indaga la mente per svilupparne le potenzialità illimitate.
Poi, imparerà la logica, la grammatica tibetana e sanscrita, la medicina, l'artigianato e le arti: poetica, teatro, pittura.







Come si fa a creare il "vuoto mentale" ??????




Il "vuoto" mentale, il silenzio della mente è la cosa più difficile da raggiungere per chi medita...
Il silenzio infatti è consapevolezza pura e si accumula con la pratica, proprio come se accumulassi un'energia che poi quando mediti scaturisce dalla tua consapevolezza.
Invece all'inizio, sarebbe meglio porsi come obiettivo quello di essere "testimone" di quello che avviene dentro di te, riuscire ad osservare i pensieri, le sensazioni, essendo consapevole di tutto ciò che accade.
Questo, se ripetuto spesso e per poco tempo, porta ad accumulare "silenzio", e il vuoto mentale poi accade spontaneamente.
Bisogna effettuare qualsiasi pratica per poco tempo ma ripetuta spesso, deve essere piacevole e mai noiosa. Si può meditare anche passeggiando, danzando, cucinando... sedersi e respirare non è l'unico modo.
Quando sei totalmente presente in ciò che stai facendo, e provi la gioia di quella presenza e il piacere di quella consapevolezza, allora stai meditando.

Fonte: https://accademiainfinita.it/forum/102-come-fare-per-ottenere-un-vuoto-mentale-rapido-e-prolungato#ixzz55CdMULnN


Il modello educativo improntato all'insegnamento dell'obbedienza alle leggi dello Stato e della religione è presente anche nella civiltà indiana e nella civiltà cinese. 
Due caratteristiche della società indiana sono la divisione in caste e l'influenza della religione.  Le caste sono classi sociali distinte e chiuse, alle quali non si può accedere da un'altra classe. In India la religione influenza ogni aspetto della vita sociale e culturale. L'antica india infatti ospita due religioni, l'induismo e il buddhismo

Induismo

E' la religione più antica di tutte..
Un concetto fondamentale dell'induismo è la reincarnazione, ovvero quando alla morte del corpo l'anima si reincarna in un altro essere vivente in un ciclo senza fine. 




I testi sacri dell'induismo sono i Veda, sui quali si basa la formazione dei sacerdoti induisti, i bramini, che costituiscono una delle quattro caste fondamentali.
La sapienza indiana delle origini contenuta in quattro raccolte di inni, melodie, formule magiche e formule sacrificali.








I primi testi Veda descrivono le principali aree dei marma: testa, cuore e ombelico, oltre ai vari Prana, tessuti e organi del corpo.

 I Veda sono stati trasmetti oralmente fino all'VIII secolo d.C. e anche l'educazione si è sviluppata senza ricorrere alla scrittura .
Si è basata sul metodo mnemonico, adottato per ricordare i passi dei testi sacri, e sul ragionamento, che impegna in un dialogo serrato maestri e allievi.
In questo modo, gli allievi apprendono anche le regole della grammatica e conoscenze geografiche e astronomiche destinate a un uso prevalentemente religioso (questo segna la distinzione tra l'educazione indiana e tutte le altre). 
Inoltre, il percorso formativo prevede un'istruzione familiare dopo la quale l'allievo viene affidato al maestro, a cui deve rispetto più che al padre stesso. 

Il buddhismo

Dal VI secolo a.C. si diffonde in India un'altra religione , a opera di Siddharta Gautama, detto il Buddha, cioè il "risvegliato".





1) corrispondenze simboliche della tradizione indo-tibetana: 

PUGNO CHIUSO=Bindu, manifestazione allo stato potenziale, unione di Shiva e Shakti, Bija mantra AUM. 

POLLICE=Spazio, Suono,Udito, azione fondamentale del parlare, Bija mantra AH o HAM o E. 

INDICE=Aria, Tangibilità,Tatto, azione fondamentale dell'afferrare, Bija mantra YAM o HUM. 

MEDIO=Fuoco, Luce/Colore, Vista, azione fondamentale del muoversi, Bija mantra RAM. 

ANULARE=Acqua, Sapore, Gusto, azione fondamentale del generare, Bija mantra VAM. 

MIGNOLO=Terra, Odore, Olfatto, azione fondamentale dell'evacuare, Bija mantra LAM. 


Anche le tre diverse falangi hanno vari significati. 
le falangi esterne (i polpastrelli) rappresentano lo stato di veglia, la lettera A dell'AUM. 

Le falangi mediane rappresentano lo stato di sogno, la lettera U dell'AUM. 
Le falangi interne rappresentano lo stato di sonno profondo, la lettera M dell'AUM. 

Buddha, un giovane principe indiano, insegna un percorso di purificazione, nel quale l'individuo si allontana dai bisogni materiali e approda al nirvana, una condizione di assenza di desideri e dolori. 
In contrapposizione a quella induista, l'educazione buddhista è aperta a tutti !!
Rimane centrale però, come nell'induismo, il rapporto allievo-maestro e la finalità religiosa. I testi di riferimento sono opere ispirate dalla predicazione del Buddha. 
Nei monasteri legati ai templi, vengono accolti anche laici non destinati al sacerdozio. 
Si sviluppa, quindi, anche una cultura laica... 


L'insegnamento di Buddha è andato incontro a uno strano destino. E' rimasto impresso in paesi asiatici, come la Cina e il Giappone (e oggi anche in Europa e nel Nord America). 
All'inizio tramandato in modo orale, successivamente in forma scritta.
Le discussioni sull'insegnamento originario hanno dato vita a correnti di pensiero diverse...
Le principali sono il "grande veicolo" e il "piccolo veicolo".
Entrambe le correnti condividono "le quattro nobili verità": 
1) tutto è dolore;
2) il dolore ha una causa;
3) il dolore ha un termine con il nirvana; 
4) vi è un cammino che conduce al nirvana.

E' importante l'educazione nella vita di un buddhista, che deve seguire l'esempio fornito dai monaci. 
I laici devono sostenere i monasteri con offerte che procurano meriti per le future reincarnazioni: queste donazioni rientrano dunque nel concetto del karma, un principio universale secondo il quale un'azione buona o cattiva compiuta da una persona determina conseguenze nel proprio ciclo di reincarnazioni. 




Le leggi del Karma


E poi ci sono le leggi karmiche: per mantenere positivo il Karma, infatti, si possono seguire alcune piccole regole.
1. La grande legge: questa è la legge che parla del principio di causa-effetto, ovvero, ciò che si fa è ciò che si ottiene.
2. La legge della creazione: la vita richiede partecipazione, non accade semplicemente da sola.
3. La legge dell’umiltà: ciò che si rifiuta di accettare, continuerà nonostante il rifiuto.
4. La legge della crescita: sei tu che devi cambiare, non ciò che ti circonda.
5. La legge della responsabilità: se c’è qualcosa di sbagliato nella propria vita, significa che c’è qualcosa che non va in se stessi. In altre parole, è necessario assumersi le proprie responsabilità nella vita.
6. La legge della connessione: ogni passo conduce al successivo e così all'infinito.
7. La legge del focus dice che non è possibile pensare a due cose contemporaneamente.
8. La legge del dono e dell’ospitalità: è arrivato il momento di mettere in pratica ciò che si è imparato.
9. La legge del qui e ora: guardare al passato per analizzarlo impedisce di vivere totalmente il presente. Inoltre, pensare a vecchi sogni e passate abitudini, impedisce di averne di nuove.
10. La legge del cambiamento dice che la storia ripete se stessa finché non s’imparano le lezioni di cui si ha bisogno per cambiare percorso.
11. La legge della pazienza e della ricompensa afferma che le ricompense arrivano dopo un duro lavoro e richiedono pazienza.
12. L’ultima legge karmica dice che si ha indietro ciò che si è dato.

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