martedì 9 gennaio 2018

Prime civiltà ed educazione: introduzione alla pedagogia

Molti aspetti dell'educazione sono affidati alla scuola. All'epoca solo una minima parte della popolazione la frequentava. Prima della scuola e dell'obbligo scolastico, l'educazione è stata impartita prevalentemente in altri contesti, come la famiglia, la comunità o la bottega. Però, anche se tutti ritengano importante la scuola, molti pedagogisti ne criticano gli aspetti costrittivi  e artificiali che la caratterizzano. Secondo l'approccio costruttivista, la conoscenza è vita e la vita è conoscenza.



Adesso proviamo a riflettere sull'educazione a scuola...


ISTRUZIONE TRADIZIONALE

1a  E' necessario affidare alla scuola il compito di educare, perché serve un luogo "protetto" nel quale dedicarsi con scrupolo alla propria formazione, infatti se a scuola tra compagnie anche tra alunni e insegnanti non ci fosse questo reciproco rispetto, probabilmente nessuno verrebbe a scuola volentieri. Quindi, è giusto che anche la scuola e tutto il personale scolastico intervenga in casi di mancanza di rispetto, che a mio parere, è molto grave...

NUOVE FORME DI EDUCAZIONE

1b  E' meglio che il processo formativo si sviluppi a diretto contatto con la realtà, negli stessi luoghi del lavoro che si intende svolgere, perché molte volte, anzi sempre, stando a contatto con le persone impariamo meglio come dobbiamo comportarci. Impariamo ad ascoltare prima di parlare, a non arrabbiarci subito, ma a controllarci e quindi ad essere pazienti, a non criticare gli altri senza prima sapere le cose..
Forse, in questo modo, con la pratica apprendiamo molto di più e il nostro processo formativo si sviluppa in positivo, piuttosto che in negativo. Magari oltre alla teoria, la pratica è un ottimo contributo.

ISTRUZIONE TRADIZIONALE

2a  E' bene che la scuola conservi il proprio aspetto formalizzato, basato sulla suddivisione in classi precise e la scansione oraria rigorosa, perché in questo modo gli alunni sono sempre in relazione con le stesse persone, e magari cambiare più volte compagni potrebbe causare disagi tra gli alunni, magari non ci si riesce ad orientare con tutti i diversi cambiamenti e così, l'alunno è costretto a trovarsi sempre in nuove situazioni, delle quali può anche soffrire.

NUOVE FORME DI EDUCAZIONE 

2b  La scuola deve sperimentare sempre più al suo interno forme nuove di istruzione-educazione, senza costituzione precostituita di classi, ma con la possibilità di riunire gli allievi intorno a interessi comuni e compiti specifici, in modo che possano collaborare insieme e magari divertirsi anche condividendo gli stessi spazi e interessi. Non sarebbe male come idea, anche se potrebbe forse per alcuni studenti causare disagi essere a contatto ogni giorno con moltissime persone, delle quali magari non si conosce quasi nulla, essendo davvero troppe le persone con cui parlare e costruire discorsi.

ISTRUZIONE TRADIZIONALE

3a  La scuola deve continuare a bocciare e a selezionare, perché solo così tutti gli studenti si impegneranno veramente . Molti, probabilmente, se non sono costretti non si impegnano proprio per niente...

NUOVE FORME DI EDUCAZIONE

3b  Se la scuola non fosse così tanto impostata su voti e sanzioni, gli alunni imparerebbero di più e meglio , perché non ci sarebbe quella tensione, quell'ansia di tutti i giorni.
Anche secondo me, questa novità non sarebbe negativa del tutto, perché a molti toglierebbe la paura dell'insufficienza o il terrore di essere bocciati o rimandati a fine anno... E senza preoccupazione, la media dei voti, probabilmente, salirebbe quasi a tutti di molto...


Le origini dell'educazione

Molte fiabe che ci hanno raccontato da bambini contengono insegnamenti morali. Fornire precetti di comportamento per mezzo di un racconto è un modo di educare ancora oggi praticato in contesti familiari, che risale alle società antiche, prive di sistemi di istruzione.



Gli esseri umani vivono all'interno di una collettività, in ciascuna sono presenti conoscenze, come il linguaggio, i comportamenti sociali, le credenze, le tecniche.
In comunità piccole, l'educazione dei giovani è per lo più informale: i giovani imparano osservando gli adulti , mettendosi alla prova, ricevendo consigli ecc.
Ci sono però anche altre forme di educazione, innanzitutto il racconto dei miti, i quali forniscono una spiegazione di quanto accade nel mondo (eventi naturali, vicende umane ecc.).
La storia della pedagogia guarda con gli occhi di una scienza moderna il passato (la psicologia passata). Questi che seguiranno sono tutti aspetti vicini all'antropologia, allo studio dell'uomo.
Oltre ai miti, le società primitive ricorrono ai riti, che sono cerimonie con le quali si celebra un mito.
Sbagliare il rituale significa spezzare quest'ordine, spesso legato al ciclo naturale delle stagioni e alle piene dei fiumi: aspetti fondamentali per una vita basata sull'agricoltura.
Tra i vari tipi di rito, molto importanti sono i riti di iniziazione: si tratta di riti di passaggio che segnano l'ingresso nel mondo degli adulti. Alla fine del periodo di apprendistato, una cerimonia sancisce l'ingresso dei giovani nella comunità degli adulti. Tutt'oggi esistono pratiche comparabili ai riti di iniziazione, come l'esame di Stato, l'esame per la patente di guida, l'esercizio del diritto di voto ecc.



A un certo punto, le conoscenze sono diventate così tante e così diversificate che si è reso necessario un modo formalizzato ed efficace per la loro trasmissione ed è nato così il problema dell'educazione.
In una società complessa è sempre più importante prendersi cura della formazione delle giovani generazioni sotto ogni punto di vista: fisico, psicologico e socioculturale. La cultura, infatti, si deve "imparare".

Quindi, la pedagogia, che studia l'educazione e la formazione dell'uomo, ha a che fare con la trasmissione dei saperi. 




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