martedì 28 novembre 2017

Dare un significato alla vita scolastica ( motivazioni )

Gli studi sulle attribuzioni valgono anche in campo scolastico.
Un alunno che confida in se stesso (attribuzione interna), si affiderà allo studio per avere buoni voti a scuola. Un alunno che invece non crede in se stesso, cercherà l'aiuto dei compagni o i suggerimenti dell'insegnante, e nel caso in cui avesse successo in mancanza però di aiuti, si convincerà che è stata fortuna.
E' importante lo stile attributivo, per esempio, chi è abituato a contare su se stesso, probabilmente è destinato a un migliore rendimento scolastico, gli studiosi lo chiamano self-serving bias, ovvero inclinazione verso se stessi.
Lo studioso statunitense Robert K. Merton chiama profezia che si autorealizza l'aspettativa dell'insegnante (positiva o negativa).
Inoltre, una forma analoga di influenza si verifica nel cosiddetto fenomeno Pigmalione, analizzato da Robert Rosenthal e Leonore Jakobson nel 1968.
Lo scrittore irlandese George Bernard Shaw, scrisse un opera teatrale intitolata proprio Pigmalione, nella quale un insegnante si propone di "plasmare" una donna di umili origini e di trasformarla in una donna dell'alta società.




Ecco due libri consigliati per convincere a studiare a scuola
e ad apprendere per tutta la vita









La motivazione intrinseca

L'apprendimento è molto condizionato dalla motivazione, che può essere intrinseca o estrinseca.
Vi sono situazioni nelle quali la motivazione dell'apprendimento è il premio o la ricompensa.
Questa ricompensa è definita dai comportamentisti "rinforzo" (e non è diverso dal somministrare cibo a un animale per stimolarlo a compiere un esercizio, motivazione estrinseca).
In altri casi, la motivazione è intrinseca ed è costituita dalla curiosità, una sorta di "motivazione cognitiva". E' il piacere che si prova, in alcuni casi, nel fare qualcosa, per esempio i calciatori, pur essendo ben pagati, si sentono frustrati se messi in panchina.
Il ruolo della motivazione intrinseca è stato dimostrato da alcuni esperimenti condotti nel 1949 da Harry Harlow e due suoi allievi su otto macachi sottoposti a giochi di intelligenza. Le scimmie premiate ottenevano risultati inferiori rispetto alle scimmie che non ricevevano ricompensa e che giocavano per divertirsi.





La motivazione estrinseca 

Di fatto un premio, un aumento di stipendio, l'approvazione dei genitori sono motivi frequenti dei nostri comportamenti.

A seconda del tipo di motivazione, si può distinguere tra obiettivi di padronanza e obiettivi di prestazione: nel primo caso, per esempio, uno studente si impegna perché è interessato ad accrescere la conoscenza; nel secondo si impegna per dimostrare le proprie capacità.
Gli obiettivi corrispondono a tipi di motivazione.
- obiettivi di padronanza  >  motivazione intrinseca
- obiettivi di prestazione  >  motivazione estrinseca

Anche lo stato d'animo svolge un ruolo importante, lo psicologo statunitense John W. Atkinsons ha individuato la seguente relazione:
- tendenza al successo > fiducia
- tendenza ad evitare il fallimento > paura



Nessun commento:

Posta un commento