domenica 18 marzo 2018

Catone e la difesa della tradizione contro la crisi repubblicana

In seguito alla seconda guerra punica, Roma è diventata una potenza marittima e commerciale.
Alla ribalta della società si affacciano nuovi ceti e le stessi correnti di pensiero ellenistiche non pongono più lo Stato e la collettività al centro, ma l'uomo nella sua individualità.
E' cambiata anche l'educazione dell'età repubblicana...
Le famiglie ricche affidano sempre più i propri figli a un servo o a un liberto istruito, il pedagogus.






Anche l'educazione femminile risente di questi cambiamenti: le ragazze delle famiglie più elevate vengono affidate a un pedagogus per studiare, sempre i casa, canto e danza e imparare a dipingere. In età precoce, però, si sposano, passando dall'autorità del padre a quella del marito.
Marco Porcio Catone, leghista dell'epoca e componente di alcuni gruppi di potere romani.




Per le critiche che muove alla società viene chiamato il Censore. Egli esorta a recuperare la vecchia tradizione che vede nel padre l'educatore naturale dei propri figli e così educa personalmente il proprio figlio, raccogliendo nei Libri ad filium Marcum i suoi insegnamenti di agricoltura, medicina e retorica.
Catone valorizza l'oratoria come virtù civica, ma solo in stretto legame con etica e politica.

Al mondo rurale e ai suoi ideali, Catone dedica un'altra opera, il De agricultura, nella quale contrappone il lavoro dei campi all'attività mercantile: l'oratore e il contadino potranno rendere di nuovo grande Roma.

De agricultura


Però le sue raccomandazioni, visto che sono rivolte al passato e non al futuro, rimarranno inascoltate...

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