lunedì 26 marzo 2018

Gli Iuvenalia: gli antenati romani dei "Giochi della gioventù"

Come sappiamo, l'educazione fisica viene tenuta molto in conto, sia in Grecia sia nell'antica Roma:





l'ideale greco secondo cui l'atleta rappresenta l'equilibrio armonico da realizzare tra corpo e mente va perso a Roma con la specializzazione fisica. Durante l'impero, a partire da Augusto vengono rilanciate manifestazioni sportive d'impronta greca e avvicinate al gusto romano. Proprio per questo motivo, vengono creati i Collegia iuvenum che vanno assumendo un significato diverso:
se per Augusto essi hanno lo scopo di risvegliare nei giovani la passione per l'arte militare, Nerone privilegia più l'aspetto spettacolare. L'attività di queste associazioni giovanili finisce con i giochi chiamati Iuvenalia, creati proprio da Nerone, amante dello spettacolo.



I ragazzi si esibiscono, durante queste manifestazioni, sia in spettacoli drammatici e musicali, sia in prove di coraggio, di forza, di destrezza, sia in esercitazioni militari, in esercizi ginnici, in combattimenti e corse a cavallo: tutto ciò che sarebbe servito in caso di guerra.






I romani attribuiscono infatti all'attività fisica un valore pedagogico meno importante di quanto hanno fatto i Greci. In seguito anche altri imperatori hanno promosso gli Iuvenalia.
Anche oggi vengono promosse manifestazioni sportive giovanili, come i Giochi della gioventù, ma con uno scopo ben diverso: non solo per creare occasioni di spettacolo, quanto per stimolare la passione per lo sport e l'attività fisica nei giovani...


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