domenica 18 marzo 2018

L'educazione romana

Mentre in una città come Atene sono sviluppate le attività artigianali e mercantili, l'economia romana ha inizialmente soprattutto un carattere agricolo e la sua società è dominata da un'aristocrazia di proprietari terrieri.
Le informazioni che disponiamo derivano da scrittori posteriori, come Catone, Varrone, Virgilio.
In questa società delle origini predominano i valori della casa e della famiglia.
La trasmissione di valori è fondamentale. Il sentimento a cui si viene educati è quello della pietas i  quanto rispetto per i genitori, gli avi = antenati, la patria e la divinità, perché in un mondo contadino anche la religione è componente fondamentale per l'identità di un gruppo.



I valori della civiltà romana sono molto più vicini all'areté di Esiodo, cantone del mondo contadino greco, che a quella guerriera di Omero.
Inoltre, questo insieme di valori costituisce il mos maiorum, l'esempio che viene dagli antenati:
mos = costumi/tradizioni
maiorum = degli antichi

La prima educatrice è la madre, anche se giuridicamente inferiore all'uomo e comandata dal marito.
Copiuti i sette anni, il bambino passa sotto la protezione del padre, il pater familias, e non di un servo che funge da maestro. L'educatore è il genitore.
Attraverso l'esempio fornito dal padre, il figlio impara il necessario per amministrare un'azienda agricola e partecipare alla vita pubblica frequentando il foro ( la piazza principale di Roma).
Anche la prima alfabetizzazione viene fornita dal padre.
A 14 anni il maschio smette la "toga praetexta", orlata di rosso e propria dell'infanzia, e indossa, nel corso di una cerimonia, la "toga libera" o "virile", completamente bianca, acquisendo il diritto di sedere in senato per perfezionare la propria formazione politica seguendo i dibattiti dei senatori più anziani: per un anno quindi si dedica al tirocinium fori nella vita pubblica e, una volta assolto anche il servizio militare, può cominciare la carriera politica.




Dal 451 a.C. il punto di riferimento dell'educazione romana è rappresentato dalle Dodici tavole, lastre di bronzo esposte nel foro contenenti le leggi fondamentali della città.


Le Dodici tavole

Essi riassumono i valori propri del mos maiorum:
  • rispetto assoluto della tradizione;
  • pietas, cioè l'osservanza di regole sia etiche sia religiose tramandate dalle origini; 
  • rigore morale;
  • obbedienza alla legge, basata sulla patria potestas, il potere del padre.
La figlia femmina, invece, rimane sotto la tutela della madre per imparare i lavori domestici.



Nessun commento:

Posta un commento