mercoledì 14 febbraio 2018

Esiodo e l'areté del mondo contadino

Omero


Esiodo


Accanto a Omero va ricordato Esiodo, il poeta più antico della Grecia continentale, del quale furono famose le opere: Teogonia e le Opere e i giorni, che all'inizio venivano considerate soltanto un "assemblaggio di poesie".

Nella Teogonia, un poema in 1022 versi, forse incompiuto, Esiodo, dopo aver brevemente parlato dell'origine dell'universo, elenca le generazioni degli dèi (questo il significato del titolo) corrispondenti ai tre periodi della storia del mondo: Urano, Crono, Zeus.





Le Opere e i giorni sono un poema di 828 versi, più unitario della Teogonia.
Nelle Opere vengono affrontati i due concetti fondamentali del lavoro e della giustizia, esposti ricorrendo al mito di Prometeo (punito per aver rubato il fuoco agli déi) e a quello delle cinque età degli uomini (età dell'oro, dell'argento, del bronzo, degli eroi, del ferro): oltre alle esortazioni al lavoro e alla giustizia sono presenti consigli di morale e di economia; seguono i precetti sui lavori agricoli e sulla navigazione e infine i consigli per il matrimonio e i rapporti con gli amici.
Stiamo parlando, quindi di areté del mondo contadino greco delle origini.





Opere secondarie

Esiodo si occupò per primo di una nuova poesia: la poesia "didascalica" cioè tesa ad insegnare. Essendo una grandissima personalità, come avvenne per Omero, attirò a sé una discreta quantità di opere non sue. Si riporta di seguito la lista completa delle opere minori, di cui però, come si è detto, spesso è diffuso il sospetto (o la certezza) che si tratti di scritti apocrifi.

Le caratteristiche dell'opera esiodea sono tre:
  • Ideologia: la proposta di Esiodo si colloca nell'VIII secolo a.C. e dobbiamo quindi proiettare la sua opera nel pensiero del tempo; è il primo autore greco a tentare di mettere per iscritto l'antica mitologia teologica e a farlo con la consapevolezza di essere un poeta vate. Fino ad allora nessuno aveva provato ad introdurre un concetto teologico e teogonico (Teogonia), affiancandolo ad un complemento etico (Le Opere e i Giorni). Ciò pone in risalto l'evidente complementarità delle due opere principali di Esiodo.
  • Sociologia: Esiodo è stato giustamente definito da alcuni il poeta degli umili. Egli infatti compone un'opera, Le Opere e i Giorni, che suona come una critica contro l'inerte oziosità dell'aristocrazia; inoltre, è la prima volta che i ceti inferiori trovano spazio nella poesia epica greca.
  • Poetica: Esiodo configura in modo assolutamente inedito l'attività poetica. Mentre l'epica tradizionale era oggettiva e impersonale, senza un autore dichiarato, Esiodo porta l'epica verso un orizzonte a noi più consono: egli si dichiara poeta e rende la poesia soggettiva e personale, le conferisce un'individualità storica. Inoltre, se l'epica tradizionale aveva una funzione edonistico-pedagogica, in Esiodo la poesia acquista un timbro schiettamente didascalico: Esiodo si fa maestro di sapienza, poeta vate; la poesia diviene magistero sapienziale, ponendo le basi di una radice ineliminabile nella cultura occidentale.

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