sabato 24 febbraio 2018

I sofisti e la nascita della paidèia

La città è il luogo di attività dei principali protagonisti della cultura greca del periodo: i sofisti, Socrate e Platone.

Socrate

Platone

Il termine sofista indica i primi insegnanti a pagamento degli aspiranti politici. I sofisti intendono insegnare l'areté politica, cioè la tecnica con cui un uomo politico può sostenere in pubblico le proprie tesi e sconfiggere quelle degli avversari. La nuova virtù consiste nell'abilità dialettica e retorica, cioè nell'arte del linguaggio.
Le tecniche insegnate dai sofisti sono due:
  • la dialettica, serrato dialogo tra due o più interlocutori, nel quale ciascuno cerca di provare la validità delle proprie posizioni confutando quelle dell'avversario;
  • la retorica, che consiste in lunghi discorsi con i quali persuadere..

Si può fare anche una distinzione tra dialettica e dialogo.
- Nella dialettica vince solo una parte buona.
- Nel dialogo prevale ciò che è buono ..




Per poter battere un avversario con le tecniche del confronto verbale, non basta l'abilità , ma occorre anche disporre di un vasto sapere. Perciò, accanto alla retorica e alla dialettica,  i sofisti pongono il possesso di un sapere enciclopedico per il successo politico.
In questo modo vengono gettate le basi della paidèia greca, di un insegnamento il cui obiettivo è la cultura generale.

I maggiori rappresentanti dei sofisti ritengono che non esista alcuna verità assoluta:
- Protagora di Abdera afferma: "L'uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono"; ciò significa che la verità è quella che gli uomini decidono sia tale.




- Gorgia da Lentini afferma a sua volta: "Nulla è; seppure qualcosa è, non è conoscibile; seppure è conoscibile, non è comunicabile"; quindi secondo Gorgia nulle esiste, l'unica cosa che esiste è il linguaggio. Non è molto diverso dal costruttivismo: tutto quello che noi viviamo, viene costruito.




Per queste parole i sofisti sono stati accusati di scetticismo, perché hanno affermato che non è possibile conoscere nulla con certezza, e di nichilismo, perché hanno affermato che nulla esiste.
Hanno sostenuto, però, l'insegnabilità della virtù (cioè di determinate abilità) a tutti e di conseguenza l'importanza dell'istruzione e dell'educazione. 
Hanno posto l'uomo e la città al centro della loro attenzione filosofica, e nella polis sono stati i primi insegnanti di professione che si sono dedicati alla formazione dell'uomo politico.


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