sabato 26 maggio 2018

Dalla Regola: l'importanza della lettura

Nel brano che segue, tratto dalla Regola di san Benedetto, vengono dettate le modalità con le quali deve avvenire la lettura che accompagna il pasto comune: mentre gli altri consumano il cibo del corpo, un confratello, secondo turni settimanali, deve fornire cibo all'anima.


San Benedetto mentre scrive la Regola

Alle mense dei monaci non deve mai mancare la lettura..




Non si metta a leggere chi abbia afferrato a caso un libro, ma incominci alla domenica chi poi leggerà per tutta la settimana. Chi entra in tale ufficio dopo le preghiere finali della Messa e la comunione, si raccomandi alle orazioni di tutti, affinché Dio allontani da lui lo spirito della superbia.
Si osservi sempre un rigoroso silenzio; non si deve sentire nessun bisbiglio, ma soltanto la voce del lettore. Quel che è necessario ai monaci per mangiare e per bere se lo porgano senza che nessuno abbia bisogno di domandare nulla. Se proprio occorrerà qualche cosa, lo si chieda piuttosto con il suono di un segnale qualsiasi che con la voce. Non bisogna fare domande nemmeno riguardanti la lettura, a meno che il superiore non voglia pronunciare brevi parole per edificazione.
Il monaco lettore di settimana, prima di cominciare a leggere, beva un po' di vino per rispetto alla santa comunione e affinché non gli riesca gravoso sostenere il digiuno; alla fine pranzi con gli addetti alla cucina e con i servienti. I monaci però non devono leggere o cantare in ordine di anzianità, ma solo quelli che possono edificare chi ascolta.






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